Nella media valle del Tevere, tra il ponte di Montorso e la diga di Meana, in corrispondenza della confluenza deI fiume Farfa, si estende per 800 ha una tra le più interessanti zone umide del Lazio, la riserva naturale di Nazzano, Tevere-Farfa.
Tale riserva si colloca per le sue caratteristiche peculiari fra le "zone umide di interesse internazionale" previste dalla convenzione di Ramsar. L'ambiente è legato al bacino lacustre determinato dallo sbarramento artificiale, causato da una diga, del corso deI Tevere. L'area di maggiore impaludamento, corrispondente in sostanza alla confluenza del Farfa, costituisce il territorio della riserva.
Vegetazione.
Suggestivi salici, canne palustri e giunchi nonché alberi di frassino, sono le specie vegetali di maggiore interesse che crescono spontaneamente nella riserva.
Una notevole e ben differenziata avifauna nidifica fra la vegetazione dell'area protetta.
Fauna.
Citiamo fra i vari uccelli
acquatici gli aironi cenerini, le garzette e le nitticore. Gli anatidi sono
presenti e abbondanti con il germano reale, l'alzavola, il codone, il
moriglione, la marzaiola, il fischione e la moretta. Di grande interesse è anche
la popolazione dei rallidi, con folaghe, porciglioni e gallinelle d'acqua. Tra i
rapaci oltre alle ben note poiane e ai nibbi bruni è di notevole interesse la
presenza di falchi pescatori e di palude, nonché di gheppi.
L' ittiofauna annovera l'anguilla, il persico reale e il pesce gatto.
Arte e cultura.
Nel territorio della riserva, a carattere naturalistico, non vi sono emergenze di carattere storico-culturale, mentre subito fuori dai confini della medesima sono degni di nota gli abitati di Nazzano e di Torrita Tiberina.
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