Il parco regionale urbano del Pineto è, insieme a quelli li Aguzzano e dell' Appia Antica, una delle tre aree proette della Capitale che ancora conserva gli aspetti originari dell'antica campagna romana la quale, a causa dell'intensa urbanizzazione legata all' espansione della città, va pian piano scomparendo. La sua superficie, di 240 ha, si estende fra i quartieri della Balduina e di Prima Valle, nella Valle dell'Inferno.
L'aspetto morfologico è tipico di molte valli della campagna romana, incise in altipiani tufacei, con brevi e ripide pareti e fondovalle piatto.
Vegetazione.
Le specie vegetali più rappresentative, eccettuati i pini ella pineta artificiale e abbastanza degradata da cui il arco prende il nome, sono caratterizzate da sughera, roverella, frassino, corbezzolo, mirto, fillirea, nocciolo, salice e pioppo, nonché canneti e giunchi lungo le zone umide.
Fauna.
L'avifauna annovera allocchi e civette, allodole, usignoli capinere. I mammiferi sono presenti con volpi, ghiri moscardini.
Storia e cultura.
Le emergenze storico-culturali del Parco sono rappresentate da due casali edificati dai Torlonia sul sito dellla diruta Villa Sacchetti e dai resti dell'acquedotto romano di Traiano Paolo, di cui si data l'inizio della costruzione intorno al 109 d.C.
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